Morta l'Olma secolare di Campagnola

03/07/2013

CAMPAGNOLA

La notizia, triste, è stata annunciata dal sindaco Paola Baraldi in consiglio comunale: l’Olma, il grande albero in via Zuccardi, al Vettigano, da secoli testimone, simbolo e orgoglio dei campagnolesi, si è disseccata, dopo un’agonia breve rispetto alla lunghezza della sua vita. Secondo gli esperti del Consorzio fitosanitario di Reggio, che l’hanno monitorata e curata, non c’è un’unica causa: l’azione concomitante di agenti patogeni naturali e antropici hanno avuto effetti letali su una pianta già provata dai tanti anni di vita.

Ora il Comune dovrà decidere, con il Consorzio fitosanitaro e l’Istituto regionale per i Beni Culturali, se abbatterla o conservarla così com’è, per il suo valore scientifico e di testimonianza storica. Il gigante vegetale, un vero monumento, era un olmo campestre (Ulmus minor), quasi sicuramente il più grande e vecchio olmo d’Europa, uno dei pochissimi della sua specie a resistere alla grifosi, un fungo originario dell’Asia che negli Settanta-Ottanta del secolo scorso ha distrutto la quasi totalità degli olmi europei. Sul finire della sua lunghissima vita ha raggiunto i quasi 30 metri di altezza, con una circonferenza del tronco di quasi sei metri.

Non è dato sapere la sua età esatta: la stima degli esperti è di circa 300 anni, ma altre fonti parlano di quattro secoli. L’età precisa si potrà sapere soltanto dalla conta ei cerchi del tronco, quando e se verrà tagliato.

Dal 1981 era tutelato con decreto della Regione, inserito dal Wwf fra i venti monumenti naturali nazionali.

Per i campagnolesi era l’Olma, al femminile, un totem materno della comunità.